Dialogo silenzioso tra simboli stanchi di dover brillare
PRIMA, UN APPUNTO A MARGINE:
💬 Si può riforgiare un’armatura senza sapere perché è stata creata?
💬 Un eroe rappresenta una scelta. E non sempre è comoda.
💬 Perché nessuno crea le loro leggende?
💬 Io non sono un Jedi per come mi vestono… lo sono perché ho scelto la via difficile.
(Sipario aperto. Una luce calda su un piccolo salotto teatrale: due poltrone scure, un tavolino basso, una bottiglia elegante e due bicchieri. In un angolo, come in esposizione, l’armatura di Iron Man. Appesa sopra una parete laterale, la cappa Jedi. Nessun effetto speciale. Solo silenzio, respiro e verità.)
TONY (versandosi un bicchiere)
Sai cosa mi manca? Il silenzio. Quello vero. Quello che sentivi dopo un’esplosione, quando il mondo si fermava per un secondo… e tutto sembrava avere senso. Prima che arrivassero le analisi post-battaglia, i trend sui social, le parodie.
LUKE (prende il suo bicchiere, lo alza in un brindisi sobrio)
Io invece rimpiango il dubbio. Quando non sapevo chi fossi, né cosa fosse giusto. Ogni scelta era una scommessa… ma almeno era mia. Ora sento di essere una linea editoriale.
TONY
Benvenuto nel club.
(sorseggia, ironico)
Mi hanno fatto tornare in vita in almeno sei multiversi. Sono morto più volte di quante ne posso contare. E ogni volta meno umano.
LUKE
Hanno preso il nostro fallimento e lo hanno imbellettato. La mia fuga, la mia rabbia, la mia solitudine… sono diventate marketing per “il Jedi tormentato”. Ma il dolore… il dolore non si vende. Si attraversa.
TONY
Già.
(pausa. Si guardano. Poi Tony accenna un sorriso)
Tu almeno avevi una spada laser. Io… avevo la coscienza.
LUKE (con un mezzo sorriso triste)
E noi pensavamo bastasse salvare una galassia per rimettere tutto a posto.
Ma forse… è il “salvare” il verbo sbagliato.
TONY
E qual è quello giusto?
LUKE
“Condividere”, forse.
Non siamo più eroi. Siamo… fari. Racconti viventi che dicono: anche tu puoi farcela.
Ma per farlo, dobbiamo scendere dal piedistallo.
TONY
Far sentire chi ci guarda non piccolo… ma possibile.
Non vendere poteri, ma difetti. Non miracolose soluzioni… ma errori che insegnano.
LUKE (alza il bicchiere di nuovo)
E se bastasse questo? Un po’ di verità, un po’ di ironia, e la voglia di ricordare che anche le leggende, in fondo, cominciano da un “No, io non ci riuscirò mai.”
TONY
Ma poi ci riescono.
LUKE
Ma poi ci riescono.
(I due sorridono. Si guardano. Una pausa. Il sipario si chiude lentamente mentre le luci sfumano. Solo la cappa e l’armatura restano visibili fino all’ultimo istante.)